Strade, svincoli e corsie autostradali che si intersecano, si attorcigliano e creano strani fiori di cemento, costellati da migliaia di auto colorate; muri di finestre, l’una accanto all’altra, alcune illuminate dall’interno altre al buio, che ipnotizzano lo sguardo e bloccano il fiato; folle oceaniche di teste, che si spingono e si urtano e formano correnti che viaggiano in direzioni diverse: ecco i paesaggi claustrofobici e soffocanti di Cássio Vasconcellos, nati da centinaia di foto aeree e ore e ore di editing per raccontare l’idea di spazio nell’era del Covid-19.
In realtà il progetto “Coletivos” del fotografo brasiliano, classe 1965, è iniziato nel 2008 con l’intento di riflettere sull’impatto dell’uomo sul pianeta, prendendo in esame l’enorme quantità di oggetti, materiali e spazio che ogni giorno consumiamo, occupiamo o disperdiamo nell’ambiente.
Il processo creativo, lungo e dispendioso, prende vita dalle migliaia di fotografie che Cássio Vasconcellos aveva scattato da un elicottero e poi catalogato per argomento. “Mi ci vogliono diversi mesi per terminare ogni lavoro: devo innanzitutto ritagliare le fotografie al computer e poi regolare le proporzioni e la luce di ciascuna”, ha raccontato Vasconcellos in una recente intervista. Per completare, ad esempio, la sua opera “Airport” c’è voluto circa un anno, dato che sono stati necessari numerosi voli per sorvolare gli aeroporti e catturare le immagini, seguiti da circa 800 ore di editing.
Ma per Vasconcellos la sfida più interessante del progetto non è stata superare la complessità tecnica che ogni sua opera richiede, bensì riuscire a mettere insieme tutte le fotografie per creare un paesaggio credibile agli occhi dello spettatore. Gli elementi di vita quotidiana fotografati da Vasconcellos, ripetuti in modo ossessivo e accostati ad altri oggetti o persone, danno vita a paesaggi soffocanti, nei quali lo spettatore sente di essere intrappolato.
Sebbene l’obiettivo della serie fotografica fosse costruire paesaggi immaginari che fossero in grado di restituire un ritratto attendibile della nostra epoca alle prese con il consumismo estremo e con la globalizzazione, le immagini create hanno assunto un nuovo significato in questi giorni difficili, giorni nei quali il mondo sembra essere più spaventato che mai dalle folle e dal bisogno di vicinanza delle persone.
“Rivedendo queste immagini oggi durante la pandemia, ci rendiamo immediatamente conto di quanto sia difficile per noi vivere mantenendo una distanza dagli altri”, ha raccontato Cássio Vasconcellos. “Il distanziamento non fa parte della nostra storia, noi siamo fatti per stare insieme e vivere con altre persone, e il paradosso è che il nostro modo di vivere, con il forte impatto che ha sull’ambiente, è uno dei fattori principali che ha incrementato le possibilità del disastro sanitario che stiamo vivendo”.
Vasconcellos, infatti, trova che le sue immagini degli aeroplani abbiano acquisito un significato ulteriore particolarmente profondo: gli aerei sono i mezzi che ci consentono di entrare in contatto con le persone di tutto il mondo, ma nello stesso tempo hanno avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del virus e nel conseguente distanziamento che i Paesi hanno dovuto adottare sia nei confronti degli altri Stati che al loro interno.
Alla luce del nuovo significato assunto dalle opere di Vasconcellos, la serie ”Coletivos” è divenuta un libro fotografico, parte della collana di otto pubblicazioni del progetto Quarantena Books. Il progetto prevede la collaborazione di otto fotografi e otto grafici per la pubblicazione di otto libri inediti, il cui ricavato sarà devoluto a Projeto Rizoma, un ente di beneficenza che aiuta le fasce più vulnerabili della popolazione brasiliana durante la pandemia da Covid-19.
Il libro “Coletivos” è nato dalla collaborazione tra Cássio Vasconcellos e Kenzo Mayama Kramarz, designer e co-fondatore dello studio di design londinese Make, che come lui era interessato a indagare, attraverso il design editoriale, l’idea di spazio durante la pandemia al fine di smuovere la coscienza di ognuno verso un impegno personale e collettivo per la salvaguardia di tutti.